Il tifo murino,
detto anche tifo endemico da pulci, è una malattia causata da un
germe: la Rickettsia mooseri la quale viene trasmessa all'uomo
dalla pulce del ratto.
La malattia
può interessare ogni Paese; attualmente si presenta generalmente
con casi sporadici e colpisce soprattutto coloro che vivono in abitazioni
o in ambienti di lavoro infestati da ratti.
La pulce responsabile
della trasmissione della malattia dal ratto all'uomo, Xenopsylla
cheopis, una volta punto il ratto infetto, deposita le feci sulla
pelle dell'individuo sano il quale a sua volta si infetta inoculandosi
il germe attraverso le lesioni da grattamento. Più raramente l'infezione
si verifica per ingestione o inalazione di prodotti inquinati da feci di
ratti o di pulci infetti.
Dopo un periodo
di incubazione variabile tra 1 e 3 settimane la malattia insorge con febbre
preceduta da brivido, cefalea, dolori muscolari e ossei, alterazione del
sensorio. A distanza di circa una settimana compare sulla pelle una eruzione
di tipo maculo-papuloso che interessa inizialmente il tronco e successivamente
si diffonde agli arti. Tale eruzione (esantema) scompare, senza reliquati,
dopo una settimana. La malattia in genere ha un andamento benigno; la mortalità
è trascurabile. Solo in casi rari possono verificarsi complicazioni
quali encefaliti, malattie cardiovascolari o renali.
La diagnosi
si fa mediante le prove sierologiche ( ricerca degli anticorpi specifici
presenti nel siero) e/o le prove biologiche su cavia.
La prevenzione
si basa su:
Lotta
alle pulci e ai ratti con disinfestazioni e derattizzazioni.
Vaccinazione:
esistono vaccini a base di rickettsie inattivate.
Esiste anche
una terapia medica che si avvale di tetracicline e cloramfenicolo.