La peste

 

E' una malattia infettiva causata da un bacillo denominato Yersinia pestis che viene trasmesso all'uomo dalla puntura delle pulci dei ratti o di altri roditori. Questo germe può essere trasmesso da malato a sano anche per via aerogena, con la tosse, lo starnuto o le secrezioni oro-faringee .

In passato la peste ha causato gravissime epidemie, che hanno decimato intere popolazioni, soprattutto in periodi di carestie e di guerre. Sono tristemente famose le epidemie di peste del Medio Evo, la peste di Milano del XVII secolo, descritta dal Manzoni, le epidemie seguite alle invasioni barbariche in Italia ecc....

Al giorno d'oggi la malattia ha un'incidenza estremamente ridotta, rispetto al passato; gli episodi epidemici coinvolgono solo un numero limitato di individui. Le epidemie più recenti si sono verificate in: Uganda (Novembre 1998; 49 casi), Namibia (Maggio 1999; 39 casi), Malawi (Luglio 1999; 74 casi). In totale si registrano annualmente nel mondo solo 1000-3000 casi. In alcune aree del mondo esistono focolai di peste dei roditori selvatici; sporadicamente a partire da questi focolai si verificano casi di infezione umana, attraverso le pulci di questi roditori, o si può verificare l'infezione dei ratti delle abitazioni e, dalle pulci di questi ultimi, l'infezione può essere trasmessa all'uomo. La trasmissione diretta da uomo a uomo avviene soltanto per la peste polmonare; la peste bubbonica segue la via di trasmissione indiretta, mediata dalle pulci dei ratti (Xenopsilla cheopis). Anche la pulce dell'uomo (Pulex irritans) può trasmettere la peste da malato a sano.

Dal punto di vista clinico si distinguono due forme principali di peste:

Peste bubbonica. Dopo un periodo di incubazione variabile tra 2 e 12 giorni la malattia insorge bruscamente con febbre alta, preceduta da brividi, cefalea, stato di grave prostrazione, nausea, vomito, delirio. Nella zona della puntura della pulce si forma una vescicolo-papula che in seguito si trasforma in pustola. I linfonodi della zona colpita ( in genere inguinale o ascellare ) si infiammano e si rigonfiano fino a determinare la formazione del bubbone il quale può essere singolo o multiplo. Nei casi favorevoli la febbre cessa dopo circa 2 settimane, il bubbone si svuota all'esterno e nella zona si forma una cicatrice. Nei casi più gravi si ha la diffusione del germe nel sangue con setticemia, insufficienza cardiocircolatoria o complicazioni meningee o renali, le quali possono portare a morte.

Peste polmonare. E' forma più grave della peste bubbonica, della quale può essere una complicanza. Ha un periodo di incubazione più breve e si manifesta con febbre molto alta, dispnea, tosse, cianosi e grave prostrazione. Se non curata tempestivamente determina la morte per edema polmonare acuto.

La diagnosi si avvale degli esami batteriologici sul materiale prelevato dal bubbone, dall'escreato o mediante emocoltura.

La profilassi si basa su:

Lotta ai ratti e alle pulci mediante disinfestazioni e derattizzazioni. La lotta ai ratti si fa anche con: corretto smaltimento dei rifiuti, strutture edilizie e dispositivi antiratto, conservazione adeguata degli alimenti. Molto importante è la lotta ai ratti negli ambiti portuali e sulle navi per il rischio di trasporto dei roditori da aree infette.

Isolamento dei malati

Sorveglianza dei contatti per almeno 6 giorni.

Chemioprofilassi con tetraciclina o sulfamidici per le persone esposte al rischio.

Vaccinazione: i vaccini antipestosi, a causa della breve immunità che conferiscono, sono poco utilizzati. Qualche indicazione essi hanno per coloro che, per ragioni professionali, hanno frequenti contatti con roditori ( Ricercatori, Biologi ecc..).

Terapia antibiotica precoce mediante streptomicina.

La peste è malattia quarantenaria e per il Regolamento Sanitario Internazionale è assoggettata a denuncia internazionale all'O.M.S., sia per i casi accertati che per quelli sospetti.

 

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