Da OMS_________________Sanità Marittima Venezia

 

6 Maggio 1999

 

Malattia di Marburg nella Repubblica Democratica del Congo- 2° aggiornamento

 

E' stato confermato che l'agente causale della febbre emorragica , sviluppatasi nella zona di Watsa, nel nordest del Paese, è il virus di Marburg. Gli ultimi dati stimano in 76 i casi e in 52 i decessi. Un gruppo di esperti in epidemiologia e in indagini di laboratorio del quartier generale dell'OMS sta raggiungendo il gruppo dell'OMS e di MSF( Belgio e Olanda) già presente in zona. Lo scopo principale della missione è quello di stabilire l'ampiezza dell'epidemia e la sorgente del virus. Sarà inoltre data l'assistenza tecnica per il successivo rafforzamento delle misure di controllo.

La malattia di Marburg non è ben conosciuta; in passato ha causato una epidemia e diversi casi sporadici. Si trasmette all'uomo a seguito di contatti con animali o con tessuti di animali infetti. La trasmissione da uomo a uomo avviene attraverso contatti stretti con pazienti infetti o mediante i fluidi biologici. Sia la malattia di Marburg che la febbre di Ebola, ad essa strettamente correlata, sono spesso caratterizzate da esordio improvviso di febbre, malessere, dolori muscolari, cefalea e congiuntivite. A ciò segue, mal di gola, vomito, diarrea, esantema ed emorragie esterne e interne. La funzionalità epatica può essere alterata e altresì alterata la funzionalità piastrinica.

Non esiste nè un vaccino nè una terapia specifica per il morbo di Marburg. I casi gravi richiedono trattamenti intensivi di supporto, tenuto conto che i pazienti sono spesso disidratati e necessitano di

apporto endovenoso di liquidi. Gli studi sperimentali sull'uso di sieri iperimmuni sugli animali non ha dimostrato una protezione contro la malattia per lungo termine, dopo l'interruzione della terapia.

I casi sospetti dovrebbero essere isolati dagli altri pazienti e bisognerebbe mettere in atto efficaci barriere tecico infermieristiche. Tutto il personale ospedaliero dovrebbe essere informato sulla natura della malattia e sulle sue vie di trasmissione. Particolare attenzione dovrebbe essere posta nel garantire che tutte le procedure ad alto rischio, quali le infusioni endovenose, la manipolazione del sangue ,delle secrezioni, dei cateteri e degli aspiratori vengano effettuate con le necessarie barriere infermieristiche. Gli operatori ospedalieri dovrebbero disporre di vestiario, maschere e guanti personali. Le maschere e i guanti non dovrebbero essere riusati, a meno che non vengano disinfettati. I pazienti deceduti per questa malattia dovrebbero essere rapidamente sepolti o cremati.

Non si conosce il serbatoio naturale del virus di Marburg. I virus di Marburg e di Ebola appartengono alla famiglia dei Filovirus.

 

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