Fascioliasi
 

Malattia infettiva dovuta ad un verme, la Fasciola Hepatica, appartenente al genere Trematodi.

 

E' stata segnalata in Centro e Sud America, ma anche in Europa e negli USA

 

 Il verme si localizza nelle vie biliari e nella cistifellea delle pecore, che ne rappresentano il serbatoio naturale. Le uova del verme, emesse con le feci dell'erbivoro, contaminano le acque dolci e vengono ospitate in un mollusco, la Limnaea truncatula, il quale si comporta da ospite intermedio. Vengono poi liberate dai molluschi per incistarsi sulle piante acquatiche o sull'erba, alle quali rimangono adese per lunghi periodi, fino a quando non vengono ingerite dagli erbivori o eccezionalmente dall'uomo.

 

L'uomo in genere si infesta per ingestione di pesci, acqua oppure ortaggi irrigati con acqua inquinata dalle forme larvali ( dette cercarie) o dalle uova del verme.

Dopo 48 ore dall'ingestione le cercarie si localizzano nel fegato e dopo circa 2 mesi penetrano nelle vie biliari. Successivamente le uova vengono eliminate con le feci.

 

La malattia si presenta con sintomi molto diversi a seconda dei casi. Si può avere febbre, ingrandimento del fegato, anemia e, in casi gravi, anche fibrosi epatica e ascite da ipertensione portale.

 

 La diagnosi si basa sulla dimostrazione diretta del parassita nelle feci e nella bile ; test sierologici (ricerca di anticorpi).

 La terapia si avvale della 2-diidroemetina, oltre che di tutte le altre terapie di supporto.

 

 La profilassi consiste nell’evitare di consumare pesci e vegetali crudi. E' poi necessario provvedere alla disinfestazione delle greggi e delle mandrie.