Encefalite europea da zecche

L'encefalite europea da zecche o meningoencefalite difasica è una malattia di origine virale, trasmessa con la puntura di una zecca e diffusa in molti Paesi dell'Europa centrale, in parte della Scandinavia e nei paesi dell'ex Unione sovietica. In Italia è segnalata in alcune aree del Nord-Est.

Il virus responsabile della malattia appartiene al gruppo B dei Flavivirus.

La zecca Ixodes ricinus può trasmettere il virus anche attraverso le uova.

La trasmissione del virus può avvenire anche mediante il latte non pastorizzato di animali infetti (mucche, pecore e capre).

Dopo un periodo di incubazione di 1-2 settimane la malattia esordisce con febbre e sintomatologia simil-influenzale. Segue un intervallo di 1-3 giorni senza sintomi e infine una fase con sintomi neurologici di encefalite : vertigini, tremori, cefalea. In alcuni casi si possono avere sequele neuropsichiche . La mortalità è di circa l'1%.

Non esiste una cura efficace con farmaci.

La prevenzione si basa su:

Educazione sanitaria dei viaggiatori che si recano in zone boschive a rischio.

Lotta alle punture di zecche , mediante repellenti da applicare sulle parti scoperte degli arti e l'uso di vestiario adatto.

Pastorizzazione del latte.

Vaccinazione. Il vaccino va somministrato in 3 dosi: la seconda dose a distanza di 1-3 mesi dalla prima e la terza dose a distanza di 9-12 mesi dalla seconda. Per alcune categorie più esposte è raccomandato anche un richiamo ogni 3-5 anni.

Gammaglobuline: sono disponibili in alcuni Paesi e possono essere somministrate, in alcuni casi, a soggetti non vaccinati.

 

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